Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 15 giugno 2004 Nei giorni scorsi le cronache giornalistiche dall’area dolomitica hanno riferito del recupero – compiuto anche da personale e mezzi della Provincia - di numerose carcasse di ungulati periti a seguito della diffusione della rogna sarcoptica. Le notevoli precipitazioni dell’ultimo inverno, se da un lato hanno favorito il settore turistico dall’altro hanno certamente reso la vita ancora più difficile alla fauna selvatica, che si è così trovata ad affrontare gli ultimi mesi in condizioni di maggiore debolezza fisica, esponendosi ancora di più al pericolo di morte e di malattie. Posto che è interesse dell’intera comunità trentina che la fauna selvatica viva in buone condizioni di salute, che il recupero delle carcasse degli animali morti avvenga secondo le norme più scrupolose, che si debba tentare tutto il possibile per salvare i capi più giovani eventualmente recuperati ammalati o feriti, il sottoscritto consigliere provinciale interroga la Giunta provinciale per sapere 1. quale sia l’evoluzione della diffusione della rogna sarcoptica in Trentino – sia per quanto concerne le aree interessate, sia per quanto riguarda il numero di capi colpiti dalla patologia - e in particolare quanti capi siano deceduti nel corso dell’ultimo anno per questa patologia; 2. come vengono smaltite le carcasse degli animali recuperati ed uccisi dalla malattia; 3. quali siano concretamente gli interventi attuati per contenere la diffusione della malattia; 4. come si interviene nel caso di ritrovamento e recupero di esemplari ammalati ma ancora vivi, ed in particolare se i capi più giovani ammalati o feriti – anche per altre cause - sono tutti inviati ai centri di recupero; 5. se nel corso delle operazioni di recupero di animali morti o feriti è assicurata la presenza di personale medico veterinario. Cons. dott. Roberto Bombarda |
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